Dalla SEO all'AEO: Come l'Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando la visibilità online degli hotel

19/05/2025

C’è stato un tempo – e non parliamo di ere geologiche fa, ma di appena qualche anno – in cui bastava ripetere “hotel romantico Roma” una dozzina di volte nella stessa pagina, infilare un paio di backlinks e il gioco era fatto: Google ti metteva in prima fila. Oggi quell’approccio sembra antiquariato digitale. Il motore di ricerca non è più un semplice elenco telefonico 2.0, è un assistente che ragiona, filtra e decide al nostro posto. E lo fa grazie all’intelligenza artificiale.

SEO? ORA C’È ANCHE L’AEO (ANSWER ENGINE OPTIMIZATION)…

Se la SEO (Search Engine Optimization) è l’arte di ottimizzare i contenuti per scalare i risultati classici di Google, la Answer Engine Optimization (AEO) punta a far sì che gli answer engine – Google AI Overview, ChatGPT, Bing Copilot, Perplexity e altri assistenti basati su IA – scelgano il tuo contenuto come unica risposta diretta. In altre parole, non ci si batte più per la posizione n. 1 in una lista di link, ma per occupare l’unico riquadro che l’utente vede già riassunto e pronto all’uso. SEO e AEO non si escludono: la prima è la base per essere trovati, la seconda è l’evoluzione per essere preferiti.

DAL RUMORE DELLE KEYWORD AL DIALOGO CON GLI ANSWER ENGINE

Immagina di entrare in una reception virtuale e di chiedere: «Vorrei passare tre giorni a Venezia, possibilmente in un albergo vicino a San Marco, che accetti cani e che mi consigli qualche bacaro tradizionale». Fino a ieri Google ti avrebbe servito dieci link blu, uno dietro l’altro. Oggi, con la funzione AI Overview, ti restituisce direttamente un mini itinerario, tre hotel perfetti (con foto, prezzi medi e mappa annessa) e una lista di locali in cui assaggiare le sarde in saor. Tutto pronto, senza dover aprire nulla. Se il tuo albergo non è citato in quel riquadro, è un po’ come se la tua insegna fosse stata coperta da un’impalcatura.
Zoom su Google AI Overview. Quando una ricerca include più condizioni (es.: «hotel pet friendly vicino a San Marco con ristorante tipico»), Google capisce che l’utente non vuole dieci link da aprire e fa scattare la scheda AI Overview. Come la costruisce?

  1. Seleziona solo pagine che ritiene affidabili (Known Good Content),
  2. Genera con un modello linguistico un testo che risponde punto per punto,
  3. Mostra link di supporto, mappa e card di hotel corredate da foto, prezzi medi e recensioni.

Di fatto spinge l’intero elenco classico sotto la piega dello schermo: per questo markup strutturato, foto curate e prezzi allineati non sono più dettagli tecnici ma fattori di sopravvivenza. A differenza del vecchio featured snippet (la “posizione zero”), l’Overview è generata in tempo reale, cambia di continuo e compare solo se Google ha dati abbastanza coerenti per non fare brutte figure.
L’Answer Engine Optimization è l’arte di parlare non a un “motore di ricerca”, ma a un “motore di risposta”. Le IA leggono il web, lo masticano e sputano fuori l’unica soluzione che giudicano migliore per l’utente. Perciò, è fondamentale farti trovare pronto con un sito web ottimizzato in ogni suo aspetto, come quelli creati tramite il nostro CMS HotelComposer A.I.™, dedicato esclusivamente al mondo dell’Hospitality.

PERCHÉ DOVRESTI FARCI CASO ADESSO

L’intelligenza artificiale non si limita a “mostrare” il tuo hotel: ne valuta reputazione, coerenza di prezzo, qualità delle foto, perfino la precisione delle informazioni sulla colazione. Se un dato è confuso o obsoleto, l’IA ti scarta. E tu magari non lo saprai mai.
Potresti però pensare che, in fondo, i tuoi ospiti continueranno a prenotare su Booking.com o Expedia e che l’AEO sia l’ennesima buzzword passeggera. Ma c’è un dettaglio: anche le OTA si stanno già ottimizzando in chiave IA, e con una potenza di fuoco di dati e risorse contro cui è difficile competere. Se ti limiti a restare a guardare, il rischio è di dipendere sempre di più dalle commissioni e di perdere quel filo diretto – e più redditizio – con il cliente. Per questo motivo, anche gli hotel devono iniziare a sfruttare appieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, adottando strumenti evoluti come HotelRecoveryTools A.I.™, la nostra suite multifunzionale che, grazie all’intelligenza artificiale, aiuta a contrastare l’impatto delle OTA e a migliorare i processi di disintermediazione.

COME PARLARE LA LINGUA DELLE IA

Racconta, non elencare. Invece di sparare una raffica di servizi (“Wi Fi gratuito, TV satellitare, minibar…”), prova con: «Immagina di rientrare da una passeggiata tra i ponti e trovare un angolo silenzioso dove sorseggiare un bicchiere di prosecco dal minibar, con il Wi Fi che funziona davvero». Le IA adorano i testi che suonano umani.

  1. Struttura i dati. Dietro le quinte puoi (e devi) usare i marcatori di Schema.org per indicare a Google che sei un “Hotel” con certe tariffe, determinati orari di check in e politiche pet friendly. Pensa a questi tag come alle etichette sui cassetti di un archivio: senza, l’assistente impazzisce a cercare le informazioni.
  2. Coltiva le recensioni come fossero oro. ChatGPT, Google, Claude & Co. non leggono solo il tuo sito: scandagliano Google Reviews, TripAdvisor, persino i commenti su Instagram. Ogni feedback genuino è un mattoncino che rafforza la tua credibilità.
  3. Allinea tutti i canali. Prezzi, foto, descrizioni: tutto dev’essere identico su sito ufficiale e OTA. Appena l’IA fiuta una discrepanza, si insospettisce.
  4. Decidi cosa far leggere alle IA. Un file “llms.txt” – una sorta di robots.txt per i Large Language Model – può dir loro quali pagine scansionare e quali no. Utile per evitare che contenuti vecchi (o promozioni scadute) finiscano nel grande frullatore.

OLTRE LA VISIBILITÀ: L’IA CHE LAVORA NEI CORRIDOI DELL’HOTEL

Fin qui abbiamo parlato di marketing, ma l’intelligenza artificiale è un coltellino svizzero. Nel revenue management macina dati su stagionalità, eventi in città, meteo e tariffe dei competitor per sfornare, ora dopo ora, il prezzo ideale che massimizza il tuo RevPAR, senza emotività né mal di testa da foglio Excel.
Poi c’è la guest experience. Da un chatbot che risponde alle domande più frequenti e magari aiuta l’ospite a prenotare (come l’efficientissimo HoteliHER™ sviluppato dal team di HotelNerds) a un concierge virtuale che suggerisce il ristorante perfetto per un anniversario, l’IA crea un senso di attenzione continua. In camera può regolare luci e temperatura o prenotare la spa solo con un comando vocale.
Quanto all’efficienza operativa, i sensori intelligenti possono “ascoltare” un condizionatore che tossisce prima che si rompa, risparmiandoti una recensione negativa per il caldo infernale di luglio. Alcuni studi indicano un taglio dei costi fra il 10 % e il 30 % già nel primo anno di adozione di queste tecnologie.

GLI OSTACOLI SULLA STRADA (E COME EVITARLI)

  • I gatekeeper digitali cambiano idea in fretta. Se un giorno Google modifica l’algoritmo, potresti perdere visibilità da un’ora all’altra. Per questo è saggio non mettere tutte le uova nello stesso paniere: newsletter, community sui social e fidelizzazione diretta restano fondamentali.
  • Siamo in una fase di transizione. L’AEO è un ponte verso un futuro in cui agenti autonomi – pensa a Siri o Alexa che prenotano per te – faranno scelte d’acquisto al posto degli umani. Prepararsi adesso significa essere pronti quando succederà davvero.
  • La qualità dei dati è tutto. Una foto scattata col cellulare nel 2015 o un prezzo non aggiornato possono innescare errori dell’IA. Metti in piedi un rituale quotidiano di controllo: pochi minuti al giorno valgono più di un pompiere chiamato a incendio già in corso.

DA DOVE COMINCIARE DOMANI MATTINA

  1. Fai un audit dei contenuti. Prendi le dieci domande che ti fanno più spesso al telefono e verifica se il sito risponde in modo chiaro e aggiornato.
  2. Implementa i marcatori Schema.org. Non serve un esercito di sviluppatori: mezza giornata di lavoro può bastare.
  3. Chiedi recensioni in modo proattivo. Un messaggio gentile al check out vale più di una campagna display costosa.
  4. Crea contenuti conversazionali. Articoli, reel, post: l’importante è risolvere problemi reali, dal “dove parcheggiare” al “miglior ristorante vegano vicino all’hotel”.
  5. Sperimenta con un chatbot. Parti dalle FAQ più noiose e misura quante telefonate ti evita.

MORALE DELLA STORIA

L’intelligenza artificiale non è un titolo da conferenza: è già seduta al tavolo delle decisioni. Se ti muovi adesso, non solo resti visibile, ma giochi d’anticipo, offrendo agli ospiti ciò che cercano prima ancora che lo digitino (o lo pronuncino). Chi imbocca questa strada per primo non sbaraglia soltanto la concorrenza: riscrive le regole del gioco, fa crescere i margini e trasforma un soggiorno in un’esperienza tagliata su misura.In fondo, ospitare non è forse questo? Capire il desiderio di qualcuno ancora prima che lo esprima e fargli trovare la risposta, magari sotto forma di un sorriso alla reception o – perché no – di un suggerimento intelligente comparso sullo schermo del telefono.

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Autore: Redazione
Hotel Nerds è un ambizioso progetto editoriale interamente dedicato al settore turistico che ha lo scopo di condividere e analizzare, grazie ad una selezione comprovata di professionisti, le novità e le tendenze di un mercato turistico sempre più dipendente da Internet e dal comportamento degli utenti sul web.

19/05/2025

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