La lettera Z identifica, nel marketing, la generazione dei nati tra il 1997 ed il 2012, ma se, come noi, la associ automaticamente al personaggio di Zorro, allora abbiamo un problema.
A parte gli scherzi, questa è la generazione con la quale devi prepararti a dialogare ed ecco perché approfondiremo la sua conoscenza.
Le caratteristiche di un Gen Z
Gli appartenenti a questa generazione sono i c.d. “nativi digitali”, circondati dalla tecnologia fin dalla nascita.
Non hanno mai ascoltato una musicassetta, utilizzato un floppy disk e non sapranno mai cosa si provava a telefonare da una cabina telefonica con i classici gettoni. Seguono gli ormai famosi Millennials e, come ogni generazione, abbraccia numerosi segmenti.
All’interno di un insieme tanto ampio di individui, coesistono, quindi, svariate tipologie di clienti con passioni, abitudini e comportamenti di spesa differenti, una varietà che ci permette di identificare esclusivamente le caratteristiche in grado di accomunarli.
I valori
Una caratteristica comune è la presenza di valori forti, corroborata dalla consapevolezza di essere più aperti mentalmente delle precedenti generazioni.
Crescere con una duplice realtà, digitale e reale allo stesso tempo, essere costantemente connessi, permette loro di accedere più velocemente ad ogni tipo di informazione e avere, quindi, un’idea più ampia di ciò che li circonda.
Ad esempio, sono molto più consapevoli dei problemi ambientali di quanto non fossero i fratelli Millennials alla loro età, per non parlare della generazione dei genitori.
Sono quindi più veloci, consapevoli e decisi nei loro comportamenti di spesa, ecco perché un brand che intende dialogare con loro deve essere autentico, sostenibile, condividere i propri valori e dire chiaramente quale parte ha nel mondo di oggi.
La voglia di crescere
I Gen Z sono cresciuti accanto a generazioni che hanno affrontato crisi economiche, con la speranza del posto fisso e la preoccupazione di uno stipendio dignitoso.
Sanno cosa significa per averlo vissuto indirettamente sulla propria pelle.
Per quanto detto prima, però, l’accesso alle informazioni, la velocità, l’apertura mentale, i “giovani di oggi” sono più ambiziosi e alla ricerca di skills per fare carriera, qualunque cosa significhi per loro.
Quindi, se volete assumere personale della generazione Z, assicuratevi di stimolarlo costantemente, con un percorso di formazione e crescita che lo prenda al punto tale da non rivolgere la propria attenzione altrove (la velocità si manifesta anche in questo, purtroppo).
Se state pianificando una campagna, allora dovete creare per loro contenuti nuovi, possibilmente unici, che arricchiscano il loro bagaglio di conoscenze.
La creatività
Quando hai accesso a tante informazioni, da infiniti canali diversi, ti sembra di aver già visto e sentito tutto.
La creatività è quindi la chiave per sorprendere questa generazione, in particolare nella comunicazione.
Parlare il loro linguaggio significa utilizzare “meme”, immaginare scenari alternativi che si fondono con la realtà e, non a caso, saranno loro a veicolare il mondo virtuale e la realtà aumentata alla prossima generazione Alpha.
Le generazioni precedenti valutano la Z sulla base dei propri canoni, ma come i nostri nonni potevano giudicare sconveniente convivere al di fuori del matrimonio, così noi non comprendiamo come si possa “perdere” tanto tempo in rete, socializzando in chat o giocando online.
Probabilmente la dinamica non cambia, con le precedenti generazioni che devono seguire le nuove nel proprio percorso di crescita. Se solo un Gen Z può parlare ad un altro della stessa generazione, allora non cerchiamo di cambiarli, meglio guidarli per capire dove ci condurranno.