Il viaggio, la scoperta, sono propri della natura umana.
Abbiamo vissuto durante il lock down la sofferenza di rimanere chiusi in casa e l’esplosione della domanda una volta riacquistata la libertà di viaggiare.
Proseguiamo quindi la lettura della ricerca di Amadeus, sulle categorie di viaggiatori nel 2033, con i motivi che spingeranno le persone a viaggiare, le tecnologie che riterranno più interessanti e le possibili preoccupazioni.
I dati emersi
Il principale motivo che spingerà le persone a viaggiare nel 2033, ma probabilmente anche oggi, è la creazione di ricordi legati all’esperienza. Non è un mistero che, oggi, il successo di una struttura non risieda nelle camere, quanto nell’esperienza complessiva che è in grado di far vivere agli ospiti. I servizi ancillari sono un grande valore aggiunto, ma non puoi dimenticare la collaborazione con le realtà territoriali e le esperienze che offre. Considerando, poi, che i luoghi visitati costituiscono il secondo principale motivo per viaggiare, capisci quanto la destinazione debba funzionare con e per le attività turistiche presenti al suo interno.
Il terzo motivo è il rapporto qualità/prezzo. In questo caso, però, anche considerando la possibilità di creare combinazioni tra soggiorno ed esperienze, è importante parlare di percezione. Il prezzo sarà quindi comparato al valore riconosciuto dai potenziali ospiti all’esperienza proposta, ecco perché sarà sempre più importante investire in un posizionamento realmente distintivo dal resto dei competitor.
Al quarto posto c’è, giustamente, la compagnia, mentre al quinto la soddisfazione di organizzare un viaggio da solo.
Quest’ultimo aspetto assume ancora più valore alla luce della tecnologia che sarà presumibilmente più utilizzata in futuro, ma lo vedremo nel prossimo articolo.