Durante la rendicontazione dei suoi profitti finanziari, Priceline ha condiviso pubblicamente la somma spesa nel 2015 in advertising online, permettendo di comprendere appieno il reale potere di spesa delle OTA.
Durante tutto il 2015 il gruppo Priceline (Booking.com, Agoda, ecc) ha speso 2.8 miliardi di dollari in advertising online, facendo impallidire i concorrenti interessati a competere con i player più importanti nel settore del travel online.
Oltre a 2.8 miliardi di dollari Priceline ha comunicato di aver investito anche 215 milioni di dollari per promuovere i brand sui canali offline, nonostante la cifra sia nettamente inferiore alla spesa per l’advertising sui media digitali.
Quanto comunicato da Priceline non fa altro che confermare la costante crescita del gruppo. Basti pensare infatti come nel 2014 la spesa riservata all’advertising online sia stata di 2.4 miliardi, con un aumento annuale di 400 milioni nel 2015. Come segnalato da Tnooz, il CFO di Priceline ha commentato con le seguenti considerazioni il dato:
Il CFO Daniel Finnegan ha confermato “un po’ di pressioni” nel corso degli ultimi tre anni sulle metriche e sul ROI, ma la compagnia si trova in una buona posizione per sfruttare la sua esperienza nel keyword bidding e nell’uso di strumenti per il marketing digitale.
Numeri simili anche per Expedia, che nel 2015 ha speso 3.3 miliardi di dollari con un aumento del 23% rispetto all’anno precedente.
Pur trattandosi di numeri all’ordine del giorno per veri e propri colossi come Expedia e Priceline, questi dati dovrebbero far comprendere il potere economico delle OTA e quanto sia rischioso instaurare un rapporto di dipendenza con i loro servizi.