Il turismo è un mondo che cambia molto velocemente. Da un lato, lo dobbiamo alla natura dell’animo umano: sono gli stessi desideri delle persone a cambiare con l’avvicendarsi delle generazione ed è normale che ciò che appassionava i vostri genitori non è precisamente ciò che appassiona voi. Dall’altro lato, c’è l’innovazione tecnologica che spinge il confine del possibile ogni anno più in là e rivoluziona il nostro modo di stare al mondo.
Tanto i desideri dei turisti, quanto le nuove potenzialità offerte dai nuovi mezzi tecnologici – internet e smartphone in primis – hanno reinventato un’industria che è cambiata radicalmente nel corso dell’ultimo decennio.
Ma cosa è cambiato? In che modo? È un bene o un male?
1. Non solo agenzie
Come in tanti altri settori, la prima conseguenza della rivoluzione tecnologica è stata la disintermediazione. A farne le spese, anche se solo in minima parte, sono state le classiche agenzie turistiche. I millennial, infatti, faticano ad affidarsi ai servizi proposti dalle agenzie.
Facile sentire da loro ”Che bisogno c’è di organizzare un viaggio in agenzia, quando su internet puoi cercare e incrociare tutte le informazioni che vuoi?”
Sempre più giovani viaggiatori individuano il miglior volto e la migliore sistemazione grazie a piattaforme come TriVaGo che operano le cosiddette “meta-search”: ricerche a tappeto su migliaia di altri siti fino a tirare fuori la migliore soluzione esistente per le esigenze dell’utente. Quel tipo di lavoro che un tempo svolgeva unicamente l’impiegato dietro la scrivania dell’agenzia di viaggi. Oggi ha un concorrente virtuale, anche se è giusto affermare che il suo “mestiere” è tutt’altro che morto.
2. I tour e le attività guidate
Si dirà: le agenzie di viaggi non si limitavano a prenotare voli e alberghi, offrivano anche pacchetti di attività da svolgere in loco! Ebbene, tanti saluti anche a loro. Oggi il turista non è più limitato da un pacchetto di attività che qualcun altro ha predisposto per lui e la risposta si trova sempre su internet.
Siti come Globol.com sono specializzati nell’offrire al cliente la più vasta gamma di esperienze, tour, escursioni e visite guidate in tutto il mondo. Sono come delle grandi vetrine, aperte tanto al pubblico quanto ai professionisti del settore: i tour operator propongono le loro offerte, Globol.com le espone e voi scegliete. Questa liberazione dell’offerta ha reso di colpo antichissimi quei viaggi organizzati dalla A alla Z, “tutto compreso”, dalle classiche agenzie.
3. Escursioni mania
Ma quali sono le attività che amano di più i turisti 2.0? Ce ne sono di diversi tipi. Dalle più classiche visite guidate, alle opzioni più fantasiose. Una via di mezzo è il mondo delle escursioni. Con escursione intendiamo ogni viaggio organizzato da un tour operator fuori città, che sia verso una cittadina vicina o alla scoperta delle bellezze naturali circostanti.
Il turista oggi non si accontenta più di andare a Barcelona e basta: esplora la Catalogna. E fa bene: il patrimonio culturale di un paese non è mai stato centralizzato solo in un pugno di città maggiori. La novità è che andare alla scoperta delle realtà più piccole, alloggiando in
una grande città, è diventato sempre più facile. Esistono centinaia di tour completamente organizzati, con tanto di “pick-up & drop-off at your hotel”, che, in collaborazione con le realtà locali, offrono esperienze complete e genuine.
4. Non guardare, fai!
Sempre più persone non si accontentano più di vivere vacanze da spettatori, più o meno coinvolti dalle bellezze artistiche e naturali, e neppure di rilassarsi, senza troppi pensieri per la testa. No, voglio fare qualcosa, o meglio: imparare a fare qualcosa. Esplodono quindi i workshop che promettono non solo di regalarvi un’esperienza a contatto con la cultura locale, ma di insegnarvi qualcosa che potrete riprodurre a casa. Vanno forte le cooking class, ovviamente: ogni posto ha una sua cucina tipica, tanto affascinante quanto estetica. E se prima ci accontentavamo di assaggiarla, ora vogliamo farla nostra. Così a Tokyo potrete imparare le basi dell’arte del sushi, mentre a Valencia vi introdurranno all’autentica paella valenciana, con relative varianti.
Oltre alla cucina, fioriscono anche corsi più specifici, come quelli legati alle arti (pittura e ceramica in testa) e alla riscoperta di vecchie competenze quasi scomparse.
5. Cosa sono i tour autoguidati
I tour autoguidati o, come più spesso vi capiterà di leggere, i self-guided tour sono un’opzione letteralmente creata dalla tecnologia. Se fino ad adesso abbiamo visto attività che sono state facilitate dai nuovi strumenti, il tour autoguidato ne è dipendente. Tour autoguidato è in realtà un termine ombrello per esperienze abbastanza diverse tra loro.
Si va dalla semplice audioguida al museo, che in forme meno “smart” esiste da decenni, fino alle app per smartphone che ambiscono a diventare il vostro Cicerone in una città straniera. Una volta scaricata l’applicazione, avrete a disposizione una mappa digitale del luogo comprensiva di tutti i luoghi di interesse per il turista e degli itinerari più vantaggiosi per visitarli per bene. Non appena vi avvicinerete a un’attrazione, nei vostri auricolari partirà un commento audio che vi spiegherà la storia e la rilevanza culturale di ciò che state vedendo.
I tour autoguidati sono pensati per coloro che vogliono visitare la città secondo i loro ritmi, senza il il percorso organizzato da una guida, ma ovviamente rimangono gusti. Molti trovano rinfrescante l’indipendenza di un self-guided tour, mentre tanti altri continuano a preferire il
contatto umano con una guida in carne e ossa.
6. Viaggio tra realtà virtuali e realtà aumentate
Infine abbiamo le esperienze che si svolgono letteralmente dentro la tecnologia. Realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) sono recentemente entrate nel mondo del turismo con la promessa di farci viaggiare non solo nello spazio ma anche nel tempo. Avete mai pensato di camminare dentro il colosseo, ma come si presentava duemila anni fa? Oggi si può, e ci sono persino tour operator diversi a proporre questa esperienza. La differenza tra VR e AR, cioè tra realtà virtuale e realtà aumentata, è sostanzialmente di grado. Chiamiamo realtà aumentata una versione integrata della realtà, creata grazie all’uso della tecnologia, che aggiunge informazioni digitali sovrapponendole all’ambiente reale. In genere, le informazioni aggiuntive vengono visualizzate su smartphone e tablet che riprendono l’ambiente circostante. L’esempio più famoso è il gioco Pokemon Go.
Viceversa, la realtà virtuale sostituisce completamente l’ambiente circostante e, per questo motivo, necessita di speciali visori che occludono del tutto il nostro campo visivo, come il famoso Oculus. Il turismo sta trovando il modo di sfruttare entrambe le tecnologie, con scopi diversi. Se la
realtà aumentata serve sostanzialmente a rendere le mappe dei tour autoguidati di cui parlavamo prima ancora più interattive; la realtà virtuale offre esperienze immersive come ricostruzioni fedelissime di un’antica arena romana.
Abbiamo isolato sei aspetti del nuovo turismo, altamente influenzato dalle più recenti tecnologie, quello che alcuni chiamano turismo 2.0 (o già 3.0? I tempi corrono così tanto che talvolta ci confondiamo). Nulla ovviamente vi vieta di fare le cose alla vecchia maniera, se fa al caso vostro.
Ciò che noi vi consigliamo è di trovare il vostro equilibrio tra innovazione e tradizione, tra nuovi mondi virtuali e il caro vecchio pianeta terra.