Le campagne branded keywords – parte 2: Il costo beneficio

Abbiamo già parlato di cosa sono le branded keywords nella prima parte dell’articolo ad esse dedicato.
Per essere più chiari, non parliamo solamente di parole chiave che includono il nome del marchio stesso, come “tavolo Ikea”, ma anche quelle legate ad un tipo/modello specifico di prodotto che può essere associato a un solo e unico marchio, come AMG per Mercedes.

Ad ogni modo, se siamo partiti introducendo l’importanza e il ruolo strategico della posizione all’interno della pagina dei risultati di ricerca, proseguiamo parlando del rapporto costo/benefici.

IL COSTO DELLE PAROLE CHIAVE

Andiamo dritti al punto.
Le parole chiave e la visualizzazione del tuo annuncio funzionano, nella maggior parte dei casi e sicuramente per Google, con il classico modello ad aste. Va da sé che il costo di una parola chiave comune e particolarmente richiesta, è decine di volte superiore a quello di una parola chiave di Brand.
D’altro canto, che motivo avrebbe un’altra azienda di utilizzare il tuo nome?

Parliamo quindi di costo/beneficio perché riuscire a dominare la SERP (search engine result page), come descritto nel primo articolo, con un costo piuttosto contenuto, è un risultato che nella tua strategia complessiva non può mancare.

Attenzione!
Una valida strategia PPC non può prescindere dall’uso di parole chiave non branded, comuni, a coda lunga etc.
Ne abbiamo parlato introducendo la SEO per principianti, ma è bene ribadirlo.

Nei prossimi articoli proseguiremo l’approfondimento delle branded keywords e i motivi per i quali è bene considerarle nella tua equazione, ma se vuoi essere sicuro di partire subito nel modo migliore possibile HotelNerds è al tuo fianco.

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Pubblicato il: 29 Luglio 2022

Filed Under: Approfondimento, Articoli Nerd, Brand Positioning

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