Il comportamento dei consumatori è nettamente cambiato, a causa della diffusione del Covid-19. I viaggiatori hanno dovuto cambiare il loro modo di pianificare le vacanze, per adattarsi ad un nuovo mondo.
È chiaro che alcune nuove necessità dei viaggiatori, comparse a causa della pandemia, non resteranno per sempre, ma altre rimarranno nel tempo come effetto collaterale di questo stranissimo periodo.
La flessibilità nella prenotazione del soggiorno rimane sicuramente una delle necessità più attuali del viaggiatore post-Covid.
Politiche di cancellazione flessibili
Un viaggiatore su 10 dichiara di essere più propenso a prenotare in quelle strutture dove si favorisce la vendita di soggiorni con tariffa flessibile.
Con la paura del Covid, essere consapevoli di poter avere un rimborso in caso di cancellazione o di poter posticipare la data del viaggio è importante.
Il viaggiatore post-Covid ritiene che l’onere dell’eventuale fee di cancellazione debba ricadere in alcuni casi sulle compagnie di viaggio, inoltre si aspettano che le compagnie mantengano alti gli standard di servizio anche nelle politiche di cancellazione.
In alcuni casi, le aziende richiedono un costo extra in fase di prenotazione per assicurarsi la flessibilità in caso di imprevisti.
Una percentuale di viaggiatori, quasi il 30% su 70 viaggiatori, è disposto a pagare questo costo extra per essere più tranquilli sulle politiche di cancellazione e rimborso.
Flessibilità anche in futuro
Ora i viaggiatori si aspettano che le aziende del settore turismo adottino queste politiche meno restrittive anche dopo la pandemia e che le impostino come standard predefinito.
Alcuni hanno pensato che sarebbe utile avere una carta di credito per i viaggi da sottoscrivere con aziende partner per avere accesso ad una sorta di programma fedeltà con offerte e promozioni flessibili.
Questo tipo di programma invoglierebbe di più i viaggiatori a prenotare soggiorni, sapendo di essere tutelati da politiche non restrittive e compatibili con le loro esigenze nel mondo post-Covid.