E’ di oggi una notizia che farà molto discutere: il Tar del Lazio ha annullato la multa da 500 mila euro fatta a TripAdvisor dall’Antitrust in merito alle recensioni ingannevoli.
La multa dell’Antitrust ai danni di TripAdvisor era vista dalla maggior parte degli addetti ai lavori come l’opportunità di spingere il portale online ad adottare dei sistemi per verificare le recensioni, visto il grande impatto che un’opinione negativa può avere sulla reputazione di un’attività commerciale.
Sembra però che non tutti la pensino allo stesso modo dell’Antitrust. Il Tar del Lazio ha infatti accolto i ricorsi del portale annullando la multa da 500 mila euro nella vicenda delle recensioni ingannevoli, ma la situazione appare più complessa di come potrebbe sembrare.
Un danno economico da poco annullato ma un danno d’immagine enorme convalidato
Quello che TripAdvisor ha ottenuto è l’annullamento di un “piccolo” danno economico, ma l’altra faccia della medaglia riguarda proprio le recensioni. Ecco quanto si legge nella sentenza del Tar:
Tripadvisor non ha mai asserito che tutte le recensioni sono vere, richiamando anzi l’impossibilità di controllo capillare e invitando a considerare le ‘tendenze’ delle recensioni e non i singoli apporti.
Fondamentalmente, quindi, il Tar ha certificato quello che molti pensano: non tutte le recensioni su TripAdvisor sono vere e per questo non dovrebbero essere considerate attendibili. Naturalmente comprendere questo aspetto è più semplice se parliamo di addetti ai lavori, ma gli utenti che navigano su TripAdvisor spesso considerano assolutamente attendibili le opinioni espresse dagli altri utenti, con conseguenti danni economici e d’immagine non da poco alle attività commerciali.
Il commento di Federalberghi non si è fatto attendere:
La sentenza conferma l’esistenza di un serio problema, in relazione al quale TripAdvisor, all’ombra di una legislazione lacunosa, continua inspiegabilmente a rifiutarsi di apportare correttivi, che con un minimo sforzo migliorerebbero di molto l’affidabilità del ‘gufo’. Ne è prova l’ennesimo caso eclatante registrato pochi giorni fa, in cui un ristorante in provincia di Brescia, ma nei fatti inesistente, ha scalato le vette della classifica raggiungendo in un mese il primo posto grazie ad una decina di recensioni taroccate.
L’intera vicenda, tuttavia, può avere anche effetti “positivi”, come sottolineato da Federalberghi: “ha tuttavia il merito di aver rivolto al pubblico un messaggio forte e chiaro: l’invito esplicito a non prendere per oro colato tutto ciò che circola in rete, che purtroppo viene spesso inquinato da furbetti e mascalzoni che si nascondono dietro lo schermo dell’anonimato.”
TripAdvisor sotto attacco:
strutture inesistenti ai primi posti in classifica
La speranza è che TripAdvisor, grazie anche alla collaborazione dei proprietari di attività, possa implementare dei sistemi per verificare le recensioni e ridurre la probabilità che vengano pubblicate quelle inventate.
A tal proposito recentemente TripAdvisor è stato duramente attaccato in due occasioni: con il ristorante “Scaletta”, completamente inventato, che grazie a poche recensioni positive ha raggiuntola prima posizione di Moniga del Garda e l’Hotel Torino di Chiavari, arrivato ai primi posti pur essendo chiuso da ormai tre anni.