Dopo la svolta del 18 giugno, la Francia ha approvato la legge Macron e ha abolito definitivamente la rate parity.
E’ iniziato tutto il 18 giugno, quando l’Assemblea Nazionale francese si è mossa per annullare le clausole contrattuali tra hotel e OTA sulla famigerata rate parity, con il rischi di pesanti sanzioni in caso di violazioni.
Dopo la votazione iniziale, l’Assemblea Nazionale francese ha approvato, attraverso il voto finale, la cosiddetta “Legge Macron“, abolendo definitivamente qualsiasi clausola di rate parity dai contratti tra i portali di viaggi e le strutture ricettive.
Si tratta a tutti gli effetti della prima norma legislativa, a livello europeo, per vietare esplicitamente la rate parity e restituire così l’indipendenza imprenditoriale agli albergatori, che potranno a partire da ora scegliere qualsiasi tariffa ritengano più appropriata, a prescindere dal canale di vendita. La Francia segue quindi la Germania, altro Paese dove le autorità pubbliche hanno scelto di abolire le clausole di parità tariffaria.
Abolita la rate parity: cosa significa per gli hotel in Francia?
Sostanzialmente la legge Macron permetterà agli hotel in Francia di offrire camere a tariffe più basse sui canali diretti, sia online che offline, rispetto a quelle presenti sui canali intermediati senza il rischio di incorrere in penalizzazioni di alcun tipo. La svolta è stata accolta positivamente anche da Roland Heguy, Presidente dell’associazione UMIH (Unione dei Mestieri e delle Industrie dell’Ospitalità):
Quella che sta avvenendo è una rivoluzione sia per l’industria alberghiera francese che per i consumatori. Dopo la decisione dell’Autorità sulla Concorrenza, questo voto contribuirà a stabilire una cornice contrattuale rinnovata per ripristinare le condizioni necessarie per un rapporto commerciale basato sulla fiducia tra hotel e siti di prenotazioni nell’interesse dei consumatori.
Anche Susanne Kraus-Winkler, Presidente della HOTREC, ha accolto positivamente la decisione dell’Assemblea Nazionale francese:
L’industria alberghiera europea considera questa decisione un punto di svolta decisivo per restituire una completa indipendenza imprenditoriale agli albergatori in tutta Europa. Dopo la Germania, che ha vietato le clausole di parità tariffaria in un’indagine dell’Antitrust, la Francia ha aperto una nuova strada attraverso un processo legislativo.
Booking.com ed Expeida dovranno rivedere le nuove clausole?
Come era lecito attendersi, Booking.com non ha accolto positivamente la notizia e ha espresso il proprio dissenso attraverso le dichiarazioni di Carlo Olejniczak, Regional Director di Francia, Spagna e Portogallo: “Questo potrebbe portare ad un’aggravata guerra tariffaria influenzando i margini degli hotel e la qualità dell’offerta […] Con tutta probabilità gli albergatori ne soffriranno.”
La decisione dell’Assemblea Nazionale francese, unita a quella dell’Antitrust in Germania, mette in dubbio la validità dei recenti annunci di Booking.com ed Expedia in cui entrambi i portali annunciavano di allineare i propri termini sulla rate parity.
L’augurio di Susanne Kraus-Winkler, condiviso da molti operatori del settore, è che “la restituzione dell’indipendenza imprenditoriale agli albergatori non si fermi ai confini di Francia e Germania.“