Fondi, bandi e crediti d’imposta nel turismo

Parole come “finanza agevolata”, “fondo perduto”, “bandi”, per arrivare oggi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, hanno sempre suscitato grande interesse. 

Ciclicamente diventano argomenti di tendenza sui principali motori di ricerca, ma proprio per questo sono accompagnati dalla confusione tipica delle tematiche che implicano una certa competenza tecnica.

Questo articolo si propone di fare un minimo di chiarezza, dalla terminologia alle opportunità, passando per il ruolo dell’imprenditore di qualunque settore, turismo compreso.

La finanza agevolata e le sue fonti

Il PNRR, oggi sulla bocca di tutti, è una misura concordata dall’Unione Europea per far fronte alla crisi pandemica, ma non sono mai mancati gli strumenti di supporto all’attività imprenditoriale.

Mantenere il passo con le tante opportunità più o meno utili per un’impresa, non è semplice. Questo perché ogni misura prevede modalità diverse di accesso ai fondi.

I bandi possono essere europei, nazionali, regionali, locali, dedicati ad un settore specifico o indetti per lo sviluppo di specifiche soluzioni; possono concedere finanziamenti oppure crediti d’imposta e, se esistono realtà che si occupano di guidare un’impresa nel mare tumultuoso della finanza agevolata, immagino abbiate capito il motivo. 

Parliamo quindi di finanza agevolata proprio in relazione a questi strumenti, utili ad incentivare lo sviluppo economico dei beneficiari e del sistema imprenditoriale in generale.

Turismo, dalla progettazione alla digitalizzazione

Nel  turismo, e non solo, un tema ricorrente in molte misure, largamente dibattuto in questo periodo, è la digitalizzazione.

Alcuni bandi , emanati dalle camere di commercio e dalle regioni, hanno concesso dei voucher, altri, come il PNRR, mettono a disposizione un fondo perduto ed un credito d’imposta; c’è però un elemento fondamentale, il comune denominatore di qualunque misura, imprescindibile tanto per il bando quanto per l’imprenditore: la progettualità

Qualunque opportunità, viene oggi concessa solo a fronte di un progetto attentamente pianificato. Che sia un investimento nella digitalizzazione, nella ricerca e sviluppo o nella formazione 4.0, occorre sempre un piano che ne illustri le attività.

Ideare, pianificare e progettare non è utile solamente per ridurre al minimo la dispersione di risorse in fase di realizzazione, è anche un indicatore dell’impegno profuso nel progetto stesso. 

I bandi prevedono infatti un tempo sempre più ristretto per presentare le domande, segno del fatto che non è più accettabile un progetto creato contestualmente al bando. 

Un progetto deve esistere perché ha una sua dimensione e importanza per il soggetto beneficiario. Non possiamo fare l’errore di stravolgere un progetto solo per prendere un credito, tanto meno inventarlo di sana pianta. 

Ricapitolando, il ruolo dell’imprenditore è quello di avere le idee, più o meno chiare, sulle attività di sviluppo nel breve, medio e lungo periodo.

Il compito dei consulenti è quello di aiutare l’imprenditore a tradurre il suo progetto nel linguaggio richiesto dal bando, senza inventare nulla e nel rispetto delle regole che stabilisce. 

I crediti d’imposta: la transizione 4.0 e il PNRR

Il credito d’imposta è un bonus fiscale con cui un imprenditore recupera parte di un investimento già sostenuto. Si utilizza in compensazione sull’F24 dell’anno successivo alle attività svolte e l’importo potrà essere più o meno corposo a seconda della base di calcolo dell’investimento sulla quale viene applicata l’aliquota. 

Facciamo alcuni esempi, tornando alla digitalizzazione. 

Il PNRR permette a determinati operatori del turismo, tra i quali le strutture alberghiere, di recuperare fino al 50% dell’investimento sostenuto attraverso il fondo perduto istituito (massimo 100 mila euro) e fino all’80% sotto forma di credito d’imposta. 

Gli investimenti devono essere in beni strumentali materiali o immateriali, a patto che rientrino nelle voci di spesa ammesse. 

In questo preciso momento non sono ancora usciti i decreti che spiegano le modalità operative per richiedere il credito, ma, nel caso dei beni strumentali per la digitalizzazione, la base di calcolo dovrebbe essere l’investimento sostenuto nell’acquisto dei beni stessi. 

Diverso il caso del Piano Nazionale di Transizione 4.0, che permette al soggetto di recuperare una parte degli investimenti sostenuti nelle attività di Ricerca e Sviluppo e Formazione 4.0. In questo caso, la base di calcolo non sarà l’esborso per l’acquisto di un bene, ma l’investimento sostenuto nelle risorse umane coinvolte nel progetto di ricerca o di Formazione 4.0. 

Volendo semplificare il ragionamento, se 1000 è il costo annuo del personale, in particolare delle risorse che ho messo in formazione, ipotizzando un piano formativo che li impegni per il 10% del loro tempo, avremmo 100 come base di calcolo, alla quale applicheremo un’aliquota che potrà essere del 30, 40 o 50%. 

Potrebbe sembrare poco, ma il personale in una struttura è imprescindibile quanto la formazione, per questo non ricorrere a queste misure sarebbe controproducente. 

Il turismo in tempo di Covid

Alla luce di questa rapidissima panoramica, sottoponiamo una riflessione circa la crisi che sta attraversando l’industria del turismo in relazione al periodo che stiamo vivendo.

Ecco alcuni punti  fondamentali da considerare:

  • La flessibilità organizzativa è sempre stata importante, ma oggi è un obbligo;
  • Dobbiamo pianificare qualunque attività di sviluppo, dalla strategia agli investimenti necessari, per evitare di sprecare risorse preziose;
  • Dobbiamo includere le opportunità di politica industriale nelle nostre valutazioni;

Se a questo aggiungiamo che la tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel nostro settore, che presumibilmente sarà “finanziata” dalle opportunità di digitalizzazione presenti e future, che una soluzione tecnologica impone, nella maggior parte dei casi, una formazione del personale a fronte della possibile riorganizzazione del processo coinvolto, possiamo intuire l’effetto moltiplicatore prodotto dall’inserimento di tutti questi fattori nell’equazione della crescita di una struttura. 

Nelle tue strategie hai considerato queste opportunità? Hai considerato quali strumenti tecnologici adottare per avviare un processo di questo tipo? Sei consapevole che questo è il momento giusto per pianificare il cambiamento?

Noi di HotelNerds ci siamo già posti queste domande ed insieme alle nostre soluzioni siamo contenti di offrire ai nostri clienti la competenza di partner preparati a gestire questo genere di complessità progettuali.

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Pubblicato il: 2 Febbraio 2022

Filed Under: Approfondimento, Il Boss dei Nerds, Turismo

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