Ci sono molte persone nel settore dei viaggi che guardano indietro con affetto ai giorni gloriosi della SEO, prima cioè di quando Google ha iniziato ad effettuare modifiche alle sue pagine di ricerca.
L’apparente età dell’oro del marketing digitale ha lasciato i siti turistici focalizzati solo su due aspetti: ottimizzare le pagine basandosi sul contenuto, così da apparire più in alto possibile nella ricerca e scommettere contro i concorrenti su parole chiave in maniera tale che i loro annunci a pagamento apparissero nella parte destra dei risultati organici.
Questo periodo è durato un tempo per abbastanza tempo, almeno in termini internettiani, ma le cose hanno iniziato a cambiare all’inizio del decennio. Una raffica di aggiunte alla SERP (search engine result pages=risultati delle pagine di ricerca), in particolar modo le queries di ricerca legate ai viaggi, hanno salutato l’arrivo di elementi come mappe, informazioni locali, immagini, video e dati di Wikipedia.
E poi è arrivato il servizio di Google, come Google Flight Search e Hotel Finder. In breve, le pagine dei risultati di ricerca di Google sono cambiati radicalmente (sebbene in maniera graduale) da com’erano cinque anni fa. SearchMetrics ha recentemente analizzato la prima pagina della SERP di Google per mezzo millione di termini frequentemente ricercati per capire il cambiamento. Una dei primi risultati è che che il numero di link organici visualizzati sulla prima pagina è sceso dall’originale di 10 a circa 8,5.
In più, quasi ogni query di ricerca ora produce almeno un’immagine, un video una Twitter card o un nuovo elemento correlato. Ma SearchMetrics ha scoperto che ci sono alcune maggiori differenze fra come la SERP lavora da desktop e come lo fa da mobile.
Ecco cos’ha detto a riguardo Lars Hartkopf, :
Sono finiti i giorni quando l’ottimizzazione delle ricerche era tutta focalizzata sul cercare di arrivare fra i classici tre risultati di ricerca organica nella prima pagina di Googe. Oggi gli addetti al marketing devono anche pianificare le loro strategie in maniera da capire come ottimizzare il contenuto che Google possa considerare utile alle ricerche.
Quindi cosa possono fare i digital marketer? SearchMetrics ha definito cinque settori ai quali prestare attenzione:
1. Box integrativi
Google sta probabilmente cercando di scoraggiare le pagine piene di immagini, con lunghi tempi di download (spesso una caratteristica chiave di siti di viaggio), quindi è meno facile trovarle nei risultati organici. I risultati da mobile includono maggiormente integrazioni con Google Maps e Twitter cards.
I marketer, di conseguenza, dovrebbero assicurarsi che trovare un equilibrio tra i tipi di contenuto e comprendere appieno l’impatto di questa strategia nella SERP.
2. Suggerimenti app
Sulle ricerche da mobile, Google spesso integra ciò che è noto come App Pack, essenzialmente per mostrare diverse applicazioni per smartphone che sono disponibili nei rispettivi app store di Apple e di Google che sono legati alla query di ricerca. I marketer devono garantire che la loro applicazione è ottimizzata per apparire (con tecniche note) in quei pacchetti.
3. Caselle video
Per aumentare la probabilità di un video che appaia con un termine di ricerca, i creatori devono garantire descrizioni e tag rilevanti ed ottimizzati, così come la selezione di un miniatura per l’immagine statica e, come si è visto più di recente, i sottotitoli.
4. Knowledge Graph
Questi moduli sono estremamente importanti per i siti di viaggi, soprattutto perché appaiono spesso insieme ai termini di ricerca relativi alle destinazioni e le attrazioni all’interno di una posizione geografica. Google ottiene le informazioni provenienti da varie fonti online, permettendo a marchi noti di avere una certa influenza su ciò che appare quando gli utenti effettuano una ricerca.
Tali informazioni includono loghi ed immagini, profili di social network e le informazioni di contatto. Un altro modulo spesso integrato è Wikipedia, anche se SearchMetrics afferma che ufficialmente questa è una pagina generati dagli utenti web ed è presumibilmente difficile da controllare.
5. Le answer box
Queste appaiono spesso quando un utente digita una query che include le parole “come” o “che cosa”. Ben posizionato sopra elenchi organici, i risultati sono noti per generare una discreta quantità di traffico organico verso un sito web.