Airbnb diventerà un nuovo canale di distribuzione per gli hotel?

Da tempo si discute dell’impatto che Airbnb ha avuto e avrà sul settore turistico e alberghiero e alcuni hanno ipotizzato che questo servizio possa diventare un nuovo canale di distribuzione per gli hotel.

Un interessante articolo di Del Ross su Skift analizza l’attuale stato della distribuzione alberghiera in relazione ad Airbnb e per questo scopo propone un accostamento ad Amazon, un servizio di e-commerce che in pochi anni ha completamente rivoluzionato sia la customer experience, sia le abitudini di acquisto degli utenti in tutto il mondo.

Come Amazon, Airbnb sta avendo un impatto sul mercato alberghiero e sta spingendo molte strutture ricettive ad aumentare gli investimenti nel settore dei servizi ma è innegabile che questa tipologia di alloggi alternativi non potrà sostituire i vantaggi di un soggiorno in hotel.

Airbnb può diventare una OTA?

Come suggerito da Del Ross, l’originalità di Airbnb e la sua capacità di plasmare nuove opportunità di mercato fondate su un concept di soggiorno alternativo e molto differente dall’esperienza tradizionalmente offerta dagli alberghi. Proprio per questo, come Amazon con l’espansione nel settore della moda, la trasformazione in un nuovo canale di distribuzione per gli hotel sembrerebbe essere un passaggio inevitabile:

Non è più una questione di sapere se le camere dell’hotel saranno vendute su questo nuovo canale – la questione è chi sarà il primo.

Stando alla previsione di Del Ross di Noctober Value Partners gli hotel indipendenti alla ricerca di fonti di traffico più economiche e alternative agli elevati costi delle OTA ad effettuare dei test con questo canale nei prossimi mesi. A seguire saranno le catene alberghiere più piccole ed entro 18 mesi si prevede che una delle catene più importanti annuncerà una partnership per offrire parte del proprio inventario su Airbnb.

Pur non portando nuovi vantaggi per gli hotel, i primi a muoversi potranno capitalizzare sui viaggiatori intrigati da ciò che hanno sentito di Airbnb senza tuttavia avere il coraggio di provare – saranno molto più propensi ad affidarsi alla sicurezza e ai servizi di una camera d’albergo tradizionale.

Quale sarà l’impatto sulle OTA?

Un nuovo canale di distribuzione come Airbnb non potrebbe che ulteriormente creare preoccupazione nelle OTA, già allarmate dalla trasformazione di instant booking e Google in una pseudo-OTA, e spingerle ad adottare un approccio difensivo.

Per quanto riguarda invece gli hotel, questi dovrebbero valutare quale porzione del proprio inventario utilizzare per provare questo nuovo canale. Sarebbero invece proprio gli hotel indipendenti quelli a dover provare immediatamente questo nuovo canale prima che lo faccia la concorrenza.

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Pubblicato il: 19 Novembre 2015

Filed Under: Airbnb, Approfondimento, Booking.com, Expedia, OTA, Prenotazioni online

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